Comunali Lamezia: Mazzocca, nessun “accordo sottobanco”

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-di Claudia Strangis
Lamezia Terme – A pochi giorni dal ballottaggio, Nicola Mazzocca fa il punto sul voto del 31 maggio e dichiara, apertamente, a nome del Movimento di cui è portavoce e leader, di non aver fatto alcun apparentamento o “accordi sottobanco”. Il suo sguardo si volge agli elettori, i suoi elettori, che “lascia liberi” ma che invita ad andare a votare e a “non disertare le urne domenica”. Mazzocca ha affermato di aver incontrato entrambi i candidati “discutendo di diversi argomenti”, “dandoci appuntamento – ha aggiunto – nel prosieguo”. Interesse, comunque, è stato dimostrato nei confronti dei progetti portati avanti da Idee in Movimento, “con apprezzamenti importanti rispetto alla progettualità che abbiamo messo in campo”. Partendo dal presupposto del preferire “colui che costruirà la squadra migliore”, specificando di “non essere per un uomo solo al comando”, Mazzocca auspica che prima del 14 giugno entrambi i candidati rendano nota la squadra che li accompagnerà per governare la città. Il leader di “Idee in Movimento” ha poi aggiunto che il suo voto, personale, andrà a chi, a suo avviso, costruirà la squadra migliore. “Consapevole e convinto” di aver costruito un nuovo modo di fare politica, Mazzocca ha espresso la sua convinzione del poter continuare in questa direzione: “Lamezia – ha poi aggiunto – deve riappropriarsi del ruolo che le compete a livello regionale” e, in questo senso, mette a disposizione del futuro sindaco i progetti portati avanti in questi mesi dal suo movimento. “Nel nostro programma – ha spiegato – ci sono progetti realizzabili e che hanno già dei percorsi avviabili e percorribili”, tenendo il focus sempre su Lamezia, “perché l’obiettivo della squadra che sarà messa in campo dovrà essere il bene comune e soprattutto che la città si risvegli completamente”. Rinnovando la sua apertura al prossimo sindaco della città della Piana, dichiarandosi “disponibili a parlare e discutere di progetti importanti”, fa un appello anche alla politica, quella dei partiti, auspicando di “non vedere tra sei mesi qualcuno che chiederà verifiche di giunta, rimpasti o cambi di casacca, ma che si riscopra il senso vero dei partiti”.