Lamezia : Grandinetti, nel Pd serve chiarezza ed entusiasmo

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Lamezia Terme – Prosegue il dibattito politico all’interno del centro sinistra e soprattutto nel Pd all’indomani delle elezioni amministrative. Nella discussione interviene l’ex presidente del Consiglio comunale, Francesco Grandinetti,  con una sua analisi che riguarda soprattutto le vicende interne al Pd. Ecco la riflessione:

“Non si può tacere davanti la sconfitta del centro sinistra e fare finta che nell’assemblea di due giorni fa del Pd si era tutti concordi nell’analizzarne le cause. Io come neo iscritto del Pd e coordinatore dell’associazione Rinnovamento Democratico non riesco a stare zitto davanti ad una “morte” che era più che annunciata. La causa prima della sconfitta è da attribuirsi al fatto che ancora una volta la scelta del candidato unico del Pd che doveva confrontarsi alle primarie con gli altri, tra cui me, è stata fatta con metodo autoreferenziale di alcuni e senza il coinvolgimento almeno “emozionale” della base. Infatti nessuna condivisione dalla base c’è stata, se non nel “post scelta”. Dopo la “scelta” é difficile per le persone per bene azionare un meccanismo di critica dura; infatti avrebbe rischiato di sembrare un attacco alle persone e non al metodo vecchio e logoro di come individuare il candidato. Sarebbe da ipocriti e non sinceri non evidenziare che questa mia riflessione nasce anche dal fatto che mi sento ancora molto mortificato di non essere stato individuato come candidato unico dai “giganti” del pd di Lamezia.
Infatti io credo, senza falsa modestia, che il mio movimento e il voto anche di una sola parte delle circa 9000 persone che mi avevano sostenuto nelle elezioni precedenti con passione , avrebbero fatto la differenza. Ma non voglio riferirmi solo alla mia persona; non si può decidere dirigisticamente che i candidati del Pd che avevano raccolto sotto i gazebo le firme per partecipare alle primarie fossero ad un tratto “spazzati fuori”, in barba ad ogni regola, da chi di firme non ne aveva raccolto neanche una, se non quella di chi “conta” nel partito. È chiaro che le critiche che io sto evidenziando non riguardano né Guarascio prima, né Richichi dopo. Infatti sono persone serie, competenti e per bene. Le critiche sono rivolte a chi non aveva pensato che per vincere le elezioni ci voleva entusiasmo, passione, determinazione; soprattutto dopo una “non esaltante” amministrazione passata, almeno nella percezione di molti cittadini, e con un centro destra ed un Ruberto che erano partiti da molto tempo prima con grinta ed organizzazione. Non posso che essere grato e solidale con tutte le candidate e i candidati della due liste che facevano capo al PD che con altra organizzazione e con più modestia da parte di alcuni, oggi potevano rappresentarci in seno al consiglio comunale.
Oggi, però, che tutto è finito non serve più discutere a lungo del passato, serve invece parlare a lungo del futuro. Ha ragione Enzo Bruno quando dice che ad autunno ci sarà il congresso e Lamezia deve essere pronta. Non possiamo più sbagliare. Ma per essere pronti bisogna partire dagli iscritti e militanti della base. Dai tanti giovani ed iscritti che nelle scelte ultime sulle elezioni, dove io ero presente, sono stati trattati come numeri e con sufficienza. Il pd oggi non dovrebbe essere più quello di anni fa. Deve diventare quello che, così come prevede il nuovo corso, sia pulito da “incrostazioni” e guardi il futuro con un piglio diverso. Deve diventare quel partito che con la guida di Renzi ha determinato la mia e la nostra scelta di adesione. Il pd deve diventare il motore trainante di un nuovo “centro sinistra” che allarghi i propri confini alle fasce moderate della nostra città deluse dalle derive razziste e xenofobe del nascente nuovo centro destra. A quelle fasce moderate che condividono il rispetto dei diritti civili di tutte le persone. A quelle fasce di cittadini che ritengono che la legalità sia una precondizione del vivere civile e non di un refrain da usare durante le campagne elettorali. Oggi è il momento di modificare veramente non solo il Pd lametino, ma lo spirito e la tensione che deve spingere ogni singolo cittadino a condividere e determinare il futuro e non farlo più rimanere solo a guardare. Qualcuno potrebbe obiettare che essendo nuovo del partito dovrei star zitto. Ma é proprio l’essere nuovo che mi rende non responsabile delle divisioni che fino ad oggi ci sono state nel partito e mi mettono nella posizione di poter dare un contributo di entusiasmo e non di tatticismo. Io ho già dato nel ritirarmi dalla competizione delle primarie per far posto al candidato unico del Pd, oggi mi aspetto da tutti unione e voglia di andare avanti”.