Intimidazioni: giovane fermato a Lamezia, arrestato

media-express-lameziaLamezia Terme – Avrebbe un volto ed un cognome uno degli autori degli atti intimidatori commessi in questo periodo a Lamezia Terme nei confronti di alcuni operatori commerciali. Si chiama Giuseppe Galluzzi, 20 anni, incensurato, fermato nei giorni scorsi come l’autore materiale degli atti intimidatori commessi contro la Media Express.
La sua identità è venuta fuori questa mattina, al termine dell’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto. Udienza che si è svolta davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lamezia Terme, Emma Sonni, che non ha convalidato il fermo per mancanza di pericolo di fuga, emettendo, comunque, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, avendo ritenuto probanti gli elementi di prova che il sostituto procuratore Scavello ha prodotto, sulla base delle risultanze investigative svolte dagli uomini della Squadra Mobile e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Lamezia. Il Giudice, nell’emettere il provvedimento restrittivo, si è dichiarato formalmente incompetente nella trattazione del caso, in quanto alla luce degli atti prodotti sarebbe emersa una modalità mafiosa del comportamento del soggetto inquisito, al quale sarebbe stata contestata l’aggravante prevista dall’articolo sette, cioè il metodo mafioso.
Da qui la scelta di trasmette gli atti al Gip distrettuale di Catanzaro, che dovrà valutare se vi è un legame del giovane con il mondo criminale e con le cosche di ‘ndrangheta. Il reato contestato al ventenne, che è difeso dall’avvocato Gianluca Careri, è di tentata estorsione ai danni della Media Express, danneggiamento e riciclaggio di pistola.
La polizia avrebbe anche recuperato la pistola utilizzata da Galluzzi e una maschera; il materiale era nascosto nei pressi di un parco pubblico.

Con il fermo prima e con l’arresto poi del ragazzo, non sarebbe stata fatta piena luce su tutti gli atti intimidatori commessi in città dal 24 gennaio al 10 febbraio scorso, giorno in cui sono stati esplosi tre colpi di pistola contro la saracinesca della Sail Post in Piazza Santa Maria Maggiore.
Galluzzi sarebbe, in base agli elementi agli atti del procedimento, responsabile del danneggiamento del mezzo pubblicitario di propieta’ della Media Express e dei colpi di pistola esplosi contro la stessa azienda. A lui viene attribuito anche il tentativo di incendio di un’auto parcheggiata nell’area della concessionaria Toyota Autolive.
Sulla base degli elementi raccolti nella fase delle indagini preliminari, restano irrisolti gli altri atti intimidatori messi a segno contro “Container”, il negozio di abbiglianto in Via Virgillo, la Conad di Via Piave, il Bar in Via Capitano Manfredi, la Media Express in Piazza Santa Maggiore, dove furono lasciate davanti alle saracinesche tre cartucce calibro 12 e un biglietto con su scritto “mettiti a posto”. Irrisolti restano gli atri due atti intimidatori, quelli messi a segno contro la Cofer e la Vitale Sud con l’esplosione di alcuni rudimentali ordigni. Restano irrisolti in quanto Galluzzi non sarebbe stato l’incappuccio che ha svolto le funzioni di “postino”, recapitando cartucce e messaggi intimidatori ai commercianti.