Lamezia: Mascaro beni archeologici importante risorsa

mascaro-terinaLamezia Terme – “I beni culturali e archeologici rappresentano un importante risorsa. Sono un importante patrimonio da valorizzare, perché contribuiscono a formare l’identità di un popolo”. Con queste parole questa mattina il primo cittadino di Lamezia ha tenuto a battesimo la ripresa delle indagini archeologiche nella località Iardini di Renda di Sant’Eufemia Vetere, dove nel 1997 l’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria ha condotto sistematiche campagne di scavo mettendo in luce parte di un abitato, organizzato secondo un modulo urbanistico ben definito di cui sono state individuate due strade tra loro parallele ed alcuni ambienti coperti e scoperti negli isolati definiti dalla griglia urbanistica. E Mascaro nel complimentarsi con gli esperti mascaro-terina1ha rimarcato che i lavori di scavo sono importanti “soprattutto per la valorizzazione del territorio e di conseguenza dal punto di economico che ne deriva per le popolazioni” se inserito in un circuito culturale archeologico. L’obiettivo è la realizzazione di Parco Archeologico, che comprenda anche l’Abbazia Benedettina e il Bastione di Malta. Il progetto, di cui la dottoressa Simonetta Bonomi è responsabile unica del procedimento, è stato illustrato questa mattina in quel luogo dove appunto da qualche settimana sono riprese le indagini archeologiche nella località Iardini di Renda di Sant’Eufemia Vetere. Dopo cinque campagne di scavo (1997, 1998, 1999, 2002 e 2006), che hanno concorso a definire con certezza la localizzazione della subcolonia di Crotone, a Terina, sono ripersi gli scavi. Il progetto in atto, finanziato con fondi POR Calabria FESR 2007-2013 con un importo di 1 milione di euro gestiti dal Segretariato Regionale del Mibact per la Calabria diretto dal dottor Salvatore Patamia, ha come finalità la valorizzazione dell’area. Infatti, in aggiunta alle attività di ricerca e restauro, il progetto renderà finalmente l’area accessibile e fruibile grazie alla dotazione di infrastrutture idonee.
mascaro-terina2I lavori, diretti dall’architetto Laura Abramo del Comune di Lamezia Terme, sono condotti sotto la direzione scientifica del dottor Fabrizio Sudano, funzionario archeologo di zona della Soprintendenza Archeologia della Calabria e vedono operare sul campo la Cooperativa Archeologia di Firenze, con il coordinamento della dottoressa Samantha Castelli e sul campo da Stefania Mancuso, che fin dal 1997 ha seguito le indagini e Terina.
Dalle notizie ricavabili dalle fonti antiche Terina fu la colonia di Crotone ed è abbastanza verosimile collocare la sua fondazione tra la fine del VI e l’inizio del V sec. a.C. successivamente alla sconfitta di Sibari da parte di Crotone avvenuta nel 510 a.C.
Terina subì un primo attacco poco dopo la metà del V sec. a.C. ad opera del generale Cleandrida che, dopo la la fondazione della città di Thurii, voleva riconquistare i vecchi territori appartenuti alla antica Sibari. Terina fece inoltre parte della lega italiota, promossa dalla sua madrepatria per fronteggiare le minacce delle mascaro-terina3tribù lucane che minacciavano di penetrare nell’area di influenza greca, e cadde successivamente sotto il dominio siracusano.
Nel 356 a.C., la città venne assoggettata dai Brettii e da questo momento comincia un periodo alterno di liberazioni ed assoggettamenti a questa popolazione autoctona. Fu liberata da Alessandro il Molosso, ma riconquistata dai Brettii alla sua morte prematura (330 a.C.). All’inizio del III sec. a.C. fu liberata da Agatocle, re di Siracusa, per essere nuovamente riconquistata dai Brettii alla morte del sovrano. Il declino della città, iniziato alla fine del IV sec. si accentua e le fonti ricordano che, alla fine della II guerra punica, Annibale, per evitare che la città cadesse nelle mani dei romani, la distrusse.