Lamezia: Csls e Tdm, “ministro imponga a Scura di riscrivere decreto”

conf-ospedale-comitatoLamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato salviamo la sanità del lametino e del
Tribunale dei diritti del malato ed attraverso la quale “Ringraziamo tutte le associazioni e organizzazioni sociali ed i singoli cittadini, con il cui contributo abbiamo raccolto circa 10 mila firme in una settimana, chiedendo ad ognuno di farci pervenire le firme finora raccolte e di continuare la mobilitazione e la raccolta almeno fino alla fine del mese. Invitiamo i cittadini a darci il loro sostegno continuando a venire a firmare nei banchetti fissi presso l’Ospedale, il Comune, il Tribunale, i mercatini rionali del martedì, mercoledì, venerdì e sabato e a quelli sul corso di Nicastro ogni sabato pomeriggio e domenica mattina e pomeriggio.
Solidarietà e sostegno, poi, ai Primari dell’ospedale di Vibo Valentia che con le dimissioni in massa, evento unico nel panorama nazionale, hanno tolto l’ultimo velo al progetto di desertificazione dei nostri territori per poter ampliare sempre più il bacino d’utenza alla cittadella sanitaria catanzarese.
Un esempio per tutti, il loro.
L’assegnazione dei posti letto è significativa:1,5 per mille abitanti a Vibo Valentia e 2,1 a Lamezia Terme, mentre a Catanzaro città sono il 4,3 per mille.
L’assegnazione delle specialità vede a Vibo come a Lamezia Terme zero posti letto per oculistica, e otorinolaringoiatria, mentre a Catanzaro ne sono presenti il doppio di quelli spettanti.
Anche servizi importanti come anatomia patologica e laboratorio analisi vengono disattivati da noi e a Vibo e mantenuti sempre in doppio e in triplo a Catanzaro.
A Vibo addirittura non si prevedono nemmeno posti letto per l’oncologia mentre a Catanzaro si continuano a prevedere, contro tutte le norme, tre reparti di cardiologia con emodinamica, due reparti di malattie infettive, tre reparti di chirurgia vascolare, due reparti di neurochirurgia, due reparti di nefrologia e, addirittura, cinque reparti di gastroenterologia, di cui tre al policlinico MaterDomini, quando invece ne dovrebbe esser previsto solo uno.
Le risorse dell’intera area vengono destinate a sostenere queste illegittime unità doppie e triple.
Ma non basta. C’è una netta evidenza di strapotere ingiustificabile anche nella definizione delle reti specialistiche ospedaliere.
Nella rete Ictus viene assegnato l’HUB al reparto di Neurologia di Catanzaro senza tener conto che lo stesso non è abilitato a trattare questi pazienti e che il reparto di neurologia di Vibo Valentia è da anni autorizzato a tale trattamento, ha la più grande casistica della Regione ed è il reparto al quale vengono inviati i pazienti che si recano nell’ospedale di Catanzaro. Si tratta di una scelta che mette a rischio gli ammalati, perché la peregrinazione da un ospedale all’altro ritardo il trattamento che per essere utile deve avvenire entro le quattro ore dall’esordio dei sintomi.
Nella rete politrauma, invece, per non assegnare la sede centrale nell’ospedale di Lamezia Terme, che è quello raggiungibile in meno di un’ora da quasi tutta la Regione, dotato dell’unica piazzola elicotteristica H 24 e indicato per come sede dell’Hub da due piani sanitari regionali per le qualità della struttura e per la rete dei collegamenti, la destina fuori Regione, così annullando ogni possibilità di intervento tempestivo ed efficace.
Le motivazioni ufficiali di questa scelta scellerata?
Manca nell’ospedale di Lamezia Terme un reparto di neurochirurgia, che però è presente in doppio a Catanzaro e si continua a mantenerlo.
Con la nostra raccolta firme chiediamo con forza ai Ministri che hanno nominato Scura di imporgli di riscrivere il suo decreto n. 30 del 2016, rispettando il Decreto Ministeriale n. 70 del 2015, e ci opponiamo con forza contro il continuo smantellamento e il rischio di chiusura del nostro ospedale”.