Lamezia Terme – Rosario Piccioni, candidato a sindaco con il suo movimento “Lamezia Insieme”, lancia una proposta: “mi rivolgo ai movimenti che hanno partecipato al tavolo del centrosinistra esprimendo un proprio candidato, alle forze civiche che hanno a cuore il bene di Lamezia e desiderano l’unità della nostra coalizione: facciamo le “nostre” primarie nelle quali ci confronteremo noi con il movimento “Lamezia Insieme”, “Citta delle Idee” con Andrea Falvo, “Città Reattiva” con Tommaso Sonni e “Rete civica” con Nicolino Panedigrano”. Delle primarie senza il partito democratico, ecco la proposta di Piccioni, che il 4 marzo si ritirò dalle primarie definendole “inquinate”. Il rappresentante di “Lamezia Insieme”, definisce la situazione di empasse nel Pd come figlia di “quelle logiche da vecchia politica che mi hanno spinto alla scelta di non partecipare alle primarie”. “Fatta – aggiunge – da ambizioni personali, lotte intestine e soluzioni stravaganti fatte per salvaguardare gli equilibri interni al partito”. Sabato scorso, infatti, il candidato aveva fatto un appello alle “forze sane” della città, invitandole ad unirsi alle sue scelte, ed oggi compie il passo successivo, propone le primarie solo tra liste civiche dell’area del centrosinistra, tutto questo per “non riconsegnare Lamezia al centrodestra”. “Un centrodestra, – dice- dilaniato al suo interno, che porterà fino alle estreme conseguenze la lotta intestina tra le forze che lo compongono e senza alcuna prospettiva positiva per la città se non un ritorno indietro di 20 anni, un riproporsi di quelle logiche politiche e amministrative che hanno portato due volte nel giro di 10 anni allo scioglimento per mafia del consiglio comunale”. Il candidato a sindaco, lancia questa proposta, augurandosi un “percorso comune che potrà portarci a rappresentare il “vero” centrosinistra lametino”. Piccioni afferma, inoltre, che “la gente chiede unità, ci chiede di mettere insieme energie, idee e competenze di quanti, come il nostro movimento, hanno elaborato proposte programmatiche per il futuro della città sulle quali c’è già un’ampia convergenza”, e precisa “la mia proposta non vuole chiudere nessuna porta al PD, ma al contempo non vuole che il PD chiuda la porta al popolo del centrosinistra”.