Fecondazione: liste d’attesa piu’ lunghe al Sud

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Roma – Man mano che si scende da Nord a Sud dell’Italia aumentano i tempi d’attesa per accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Questi, in estrema sintesi, i risultati principali di una ricerca dell’Universita’ La Sapienza di Roma, presentati oggi a Sabaudia (LT), in occasione della nona edizione de “Le giornate di Andrologia e Medicina della Riproduzione”, promosso da Rocco Rago, neo direttore del rinnovato centro di PMA dell’ospedale romano Sandro Pertini e Andrea Lenzi presidente della Societa’ Italiana di Endocrinologia. Dai risultati e’ emerso che piu’ si scende lungo lo stivale e piu’ i tempi di attesa per accedere alle tecniche si allungano. Nel dettaglio, si va da un tempo di attesa di 18 mesi in Sicilia (a fronte di un solo mese di attesa per ottenere una prima visita ginecologica per infertilita’), passando per la Puglia, dove, ottenuta una prenotazione nel giro di 2-3 mesi non e’ dato invece sapere quando si potra’ accedere al primo trattamento dal momento che i ricercatori non hanno ricevuto alcuna risposta, fino alla Calabria, dove entrambe le liste di attesa sono invece bloccate. Al Nord, la media per macroregione e’ di circa 3 mesi di attesa per la prima visita e di 5 mesi per l’esecuzione di una tecnica di PMA. I tempi piu’ brevi si riscontrano in Val D’Aosta, con i suoi due mesi di attesa per accedere alla prima visita, ma zero tempi di attesa per accedere alle tecniche di PMA. Sempre al Nord, tra i tempi piu’ lunghi quelli del Veneto con i suoi 15 mesi di attesa e la Liguria con 12. Al Centro, l’offerta piu’ rapida proviene dall’Umbria (1 mese per la prima visita presso il solo centro pubblico presente in regione e 6 mesi per accedere alle tecniche di PMA di II livello); regione virtuosa la Toscana, con i suoi 3 mesi di attesa media per la prima visita e ben due centri su tre con nessuna lista d’attesa per accedere alle tecniche di PMA. Per quanto riguarda il Lazio, innanzitutto, non tutti i centri pubblici presenti sul Registro PMA dell’Istituto Superiore di Sanita’ effettuano tecniche di PMA di II Livello. A parte questo, i tempi medi per il Lazio sono di un mese per ottenere una prima visita ginecologica e di 10 mesi per poter invece accedere alle tecniche di PMA di II livello. E’ invece su scala nazionale, che spicca per eccellenza, e proprio nel Lazio, il rinnovato centro di sterilita’ della ospedale romano Sandro Pertini, i cui tempi di attesa per accedere alle tecniche di PMA di II livello sono anche qui, pari a zero

Fecondazione: italiani tra piu’ vecchi al mondo a diventare papa’
“I maschi italiani che cercano il primo figlio sono tra i piu’ vecchi al mondo, con un’eta’ media di 35 anni e un mese, e questo compromette seriamente la loro capacita’ fecondante”. Lo ha detto Rocco Rago, neo direttore del rinnovato centro di PMA dell’ospedale romano Sandro Pertini, promotore insieme ad Andrea Lenzi presidente della Societa’ Italiana di Endocrinologia, della nona edizione de le “Giornate di Andrologia e Medicina della Riproduzione”, in corso da oggi a Sabaudia (Latina). “Abituati a ritenere che gli effetti negativi sulla capacita’ riproduttiva umana, il cosiddetto ‘orologio biologico’ sia prerogativa tipicamente femminile, e’ invece oggi scientificamente dimostrato che anche le caratteristiche funzionali dello spermatozoo, e cioe’ motilita’ e morfologia, peggiorano con l’aumentare dell’eta’, cosi’ come anche danni al DNA che lo spermatozoo trasporta aumentano con il trascorrere del tempo”, ha detto Rago. L’esperto ha riferito i risultati di uno studio retrospettivo eseguito in Danimarca, Germania, Italia e Spagna, su donne tra i 25 e i 44 anni, secondo i quali nelle donne con fasce di eta’ tra 30 e i 34 anni il rischio aborto aumenta se e’ l’uomo ad avere piu’ di 40 anni.