Carceri: detenute a Corbelli, “aiuta la mamma di Coco’”

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Cosenza – Un gruppo di detenute del carcere di Castrovillari ha scritto una lettera al leader del Movimento Diritti Civili chiedendogli di aiutare la mamma del piccolo Coco’(il bambino di 3 anni di Cassano, ucciso e bruciato insieme al nonno e ad una giovane donna marocchina, nel gennaio del 2014), Antonia Iannicelli, ad uscire dalla prigione e a farla ricongiungere con le sue due bambine, Ilenia e Desire’, che nel mese scorso le sono state tolte dalla struttura religiosa, dove vivevano da un anno e mezzo insieme a tre cuginetti e due zii, e portate in una localita’ protetta e segreta, fuori dalla Calabria. La lettera recapitata al leader di Diritti Civili e’ “una accorata richiesta di aiuto ma anche un atto di accusa per una giustizia non giusta”. Le detenute chiedono a Corbelli di intervenire e di aiutare la loro compagna di cella, Antonia, ad uscire prima che sia troppo tardi. “Antonia Iannicelli – scrive cOrbelli – e’ da alcuni mesi di nuovo reclusa nel carcere di Castrovillari per scontare una vecchia condanna per droga, diventata definitiva. Il marito e papa’ di Coco’, Nicola Campolongo, e’ invece agli arresti domiciliari. La mamma del piccolo Coco’ prima di ritornare in carcere aveva vissuto con le sue due bambine nella struttura religiosa. E’ la seconda volta che scatta la solidarieta’ delle detenute di Castrovillari per la mamma di Coco’”.