Panama Papers: da Putin a Macri i potenti coinvolti

Panama-Papers1Roma  – Leader mondiali, miliardari, star del calcio e della tv. Sono le personalita’ colpite da quello che sembra essere uno dei piu’ grandi scandali della storia che vede coinvolte banche, studi legali e societa’ rei di aver portato i capitali dei piu’ potenti del mondo nei paradisi fiscali. I ‘Panama Papers’, cosi’ sono stati ribattezzati i dossier trafugati dallo studio legale Mossack Fonseca di Panama, contengono informazioni riservate di 40 anni di scambi di email, registrazioni finanziarie, un’indagine svolta da piu’ di 100 gruppi di giornalisti di tutto il mondo. Anche se non esplicitamente citato, uno dei nomi che pesano di piu’ e’ quello di Vladimir Putin. Il presidente russo, con l’aiuto di banche, societa’ e persone legate a lui, avrebbe evaso 2 miliardi di dollari. Il primo ministro dell’Islanda, Sigmundur Davis Gunnlaugsson, e sua moglie avrebbero usato una societa’ offshore, la Wintris Inc., per nascondere al fisco milioni di dollari di investimenti in tre grandi banche durante la crisi finanziaria. Il premier britannico, David Cameron, e il presidente cinese, Xi Jinping, sono stati tirati in ballo a causa dei loro familiari che avrebbero legami con compagnie offshore, cosi’ come il re del Marocco Mohamed VI. Molti altri leader mondiali controllerebbero societa’ offshore, tra questi il re saudita Salman, il figlio del presidente dell’Azerbaijan e del primo ministro del Pakistan.
Coinvolto anche Nuraly Aliyev, vice sindaco di Astana e nipote del Presidente kazako, Nursultan Nazarbayev, azionista di una societa’ con sede nelle Virgin Island britanniche le cui attivita’ principali sono comprare e vendere yatch di lusso. Nell’infinita lista di nominativi anche il presidente ucraino, Petro Poroshenko e l’ex primo ministro ucraino Pavlo Lazarenko, il presidente argentino Mauricio Macri. Tra gli ex leader mondiali si trova anche l’ex premier della Georgia Bidzina Ivanishvili, Ali Abu al Ragheb ex primo ministro della Giordania, anche l’ex premier e l’ex emiro del Quatar Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani e Sheik Hamad bin Khalifa Al Thani.
Piu’ di 500 banche, con le loro filiali e succursali hanno lavorato con Mossack Fonseca fin dagli anni ’70 per aiutare i clienti ad aprire societa’ in paradisi fiscali. Mossack Fonseca avrebbe lavorato per 33 persone e societa’ presenti nella blacklist di Washington a causa dei loro legami con il traffico di droga proveniente dal Messico, con organizzazioni terroristiche e con paesi che minacciano la pace, come la Corea del Nord. Nella lista si trovano anche i nomi dei cugini del presidente siriano Bashar al Assad, Rami e Hafez Makhlouf. Boss della droga, evasori riuscivano a firmare i documenti per societa’ offshore mentre erano in prigione. Dalla Fifa alla Uefa passando per Barcellona, anche il mondo del calcio e’ stato colpito dallo tsunami dei ‘Panama Papapers’. Juan Pedro Damiani, componente del comitato etico della Fifa, avrebbe avuto legami con tre uomini coinvolti nello scandalo di corruzione che ha colpito l’organo di governo del calcio. L’ex vice presidente Fifa, Eugenio Figueredo, cosi’ come Hugo Jinkis e suo figlio (titolari dell’impresa Full Play, societa’ operante nel settore dei diritti televisivi), sono accusati di aver pagato tangenti per i diritti tv in Sud America. Nel flusso di nomi compare anche quello di Michel Platini, dirigente sospeso della Uefa, che fece aprire, con l’aiuto di Mossack Fonseca, una societa’ offshore a Panama nel 2007. Spunta nei dossier anche la stella del calcio Lionel Messi che, con suo padre, avrebbe aperto una societa’ con sede a Panama, la Mega Star Enterprises, probabilmente per sottrarre capitali al fisco. Nell’infinita lista spuntano star del cinema come il regista spagnolo Pedro Almodovar e l’attore dei film cult di arti marziali, Jackie Chan.
Panama Papers: da Falciani a Nsa, i ‘terremoti’ globali
Dal ‘cablegate’ alla lista Falciani, non e’ la prima volta che dossier trafugati e diffusi al grande pubblico fanno tremare governanti, manager e personaggi del jetset. Cosi’ i Panama Papers sono solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di ‘leaks’ che hanno fatto scosso il mondo politico, economico e dello spettacolo in un vero e proprio intrigo internazionale. Ecco i principali precedenti:
CABLEGATE: dal 28 novembre 2010 Wikileaks, l’organizzazione di Julian Assange, comincia la pubblicazione di una serie di cablogrammi riservati delle ambasciate Usa al dipartimento di Stato; gli oltre 250mila documenti, in alcuni casi, mettono in imbarazzo Washington e creano piccoli incidenti diplomatici. Nelle carte, ad esempio, l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy, viene definito un “imperatore nudo” mentre il presidente russo Vladimir Putin e’ rappresentanto come un “alpha dog”, un maschio dominante.
LISTA FALCIANI: l’italo francese Herve’ Falciani, informatico in servizio presso la sede di Ginevra della Hsbc, consegna alle autorita’ una lista di centomila clienti – da piu’ di 200 Paesi – che hanno depositato circa 100 miliardi di dollari nei forzieri svizzeri del colosso bancario. Nell’elenco (va precisato che la presenza nella lista non qualifica affatto l’interessato come evasore fiscale) figurano, fra gli altri, re Abdallah di Giordania e Mohammed VI del Marocco, i cantanti Tina Turner e Phil Collons, l’ex pilota Michael Schumacher, l’attore John Malkovic. I nomi italiani sono settemila, fra cui il campione del motociclismo Valentino Rossi e l’imprenditore Flavio Briatore.
NSAGATE: esploso nel 2013 con le rivelazioni della ‘talpa’ Edward Snowen, poi riparato in Russia, il maxiscandalo legato alle intercettazioni del ‘Grande Fratello’ americano ha fatto emergere realta’ inquietanti sugli 007 della National Security Agency. Gli Usa hanno spiato, fra gli altri, 35 leader mondiali, da Angela Merkel a Dilma Rousseff, oltre a ministri, deputati, diplomatici, manager, comuni cittadini. Per avere un’idea delle dimensioni delle intercettazioni, in un solo mese, dal 10 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013, secondo il sito Cryptome, l’Nsa avrebbe ‘monitorato’ oltre 124 miliardi di telefonate nel mondo, di cui 46 milioni in Italia.