Carceri: Nicolo’ (FI), situazione ormai insopportabile

Reggio Calabria – “Quanto sta accadendo dentro gli istituti di pena necessita un rapido intervento del legislatore e della politica. Le condizioni disastrose delle infrastrutture di detenzione sono un simbolo di degrado per un Paese civile e per chi ci lavora o sconta i suoi debiti con la societa’”.
Lo afferma in una dichiarazione il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolo’.
“L’emergenza carceri non e’ questione che riguardi soltanto il sovraffollamento, ma anche il continuo insorgere di patologie ad alto rischio fisico, infettivo e psicologico. Certamente gli spazi ristretti promuovono le condizioni per un veloce propagarsi delle malattie infettive, come la tubercolosi, come si riscontra da nota pubblicata su testate giornalistiche, diagnosticata a due detenuti presso le carceri San Pietro di Reggio Calabria. Governo, Parlamento ed istituzioni locali devono agire all’unisono per avviare una seria politica di investimenti e di risanamento del ‘sistema carcere’, che ancora oggi risente influenze post- borboniche che non trovano piu’ rispondenza, per vetusta’, sistemi di sorveglianza e programma di rieducazione, alle questioni che oggi la nostra societa’ pone. Lo sforzo dagli operatori carcerari per umanizzare il carcere – dice Nicolo’ – e’ appena sufficiente a lenire casi limite o emergenze, mentre si fa sempre piu’ insopportabile una condizione di vita di per se durissima gia’ per la sanzione afflittiva. Sindacati della polizia penitenziaria, comitati di garanzia dei detenuti, la Chiesa e gli operatori sanitari e sociali, che svolgono il loro lavoro dentro le mura del carcere, parlano ormai la stessa lingua e chiamano in causa la politica affinche’, senza perdonismi o colpevolismi, si affronti con la dovuta energia un programma di interventi per garantire decoro umano a quanti, si trovano dentro gli istituti di pena”.

 

“Situazione peraltro aggravata dalla costante crescita – ricorda l’esponente di FI – della multietnicita’ degli arrestati o dei condannati che gravano direttamente sul nostro sistema penitenziario, che fa insorgere seri problemi di convivenza per insufficiente comunicazione linguistica, culture e religioni diverse. Da qui – continua Nicolo’ – l’inevitabile lievitare dei conflitti, degli atti di violenza e di autolesionismo, che solo grazie alla sensibilita’ ed all’impegno quotidiano del personale di polizia penitenziaria, degli operatori sociali e dei magistrati di sorveglianza, si riesce a contenere con gravissimo pericolo per chi deve esercitare i dovuti controlli. Insieme, dunque, alle necessarie ristrutturazioni o rifacimenti delle case penali si rende opportuno che il Governo, le Regioni e l’amministrazione penitenziaria, diano corso ad un controllo a largo spettro, sullo stato di salute psicofisica delle persone detenute affinche’ si abbia un dato certo delle loro condizioni, evitando cosi’ pericolose forme di veicolazione di malattie infettive e di manifestazioni di autolesionismo, il cui propagarsi e’ assolutamente inconciliabile con ogni sorta di trattamento umano e civile di chi paga gia’ un prezzo altissimo come la restrizione della liberta’ e l’allontanamento, per anni, dal proprio nucleo famigliare. Il Consiglio regionale discutera’ della legge per l’istituzione del Garante dei detenuti – conclude Nicolo’ – un’occasione per le forze politiche regionali per rendere chiaro il proprio orientamento ed il proprio impegno verso quella parte dell’umanita’ spesso dimenticata come fosse un vecchio arnese abbandonato in una soffitta”.