‘Ndrangheta: associazioni e Cgil, “costruire alleanza sociale”

Catanzaro  – E’ necessario costruire una “alleanza sociale” per la legalita’ ed il lavoro in Calabria. Lo affermano, in un documento, Avviso Pubblico, Libera e Cgil.
“L’operazione “Stige” – si legge in un documento – coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, condotta egregiamente dai carabinieri del Ros di Crotone e del comando provinciale di Crotone, che ha visto 169 ordinanze di custodie cautelari, tra cui alcuni amministratori provinciali, Sindaci, imprenditori, svela segnali inquietanti circa la pervasivita’ della ‘ndrangheta. Questa operazione, unitamente al processo “Gotha” in corso a Reggio Calabria, mostra in modo evidente – secondo le due associazioni ed il sindacato – come da diversi decenni ormai, la ‘ndrangheta sia un fenomeno criminale in continua e rapida evoluzione, ramificato e transnazionale, pur mantenendo la sua matrice operativa in Calabria. L’ultima inchiesta della Commissione parlamentare antimafia, ha confermato, tra l’altro, – si fa rilevare – un dato che emerge in quasi tutte le inchieste di questi ultimi anni: il connubio tra ‘ndrangheta ed ambienti politici e massonici deviati, nonche’ l’uso di sistemi imprenditoriali che operano in tutti i settori della vita economica e sociale. Dal sistema dell’accoglienza dei migranti, ai rifiuti tossici, al controllo degli appalti, alla distribuzione del pane, dalla grande distribuzione ai locali commerciali, alla manutenzione del territorio, alle filiere del legno e dei boschi, l’operazione – si sottolinea – svela come in Calabria, ma anche in altre localita’ del Paese, in Germania, il cartello criminale controllasse parte del sistema economico, produttivo e sociale, con una gestione manageriale e come alla testa di questi sistemi ed imprese, vi siano professionisti, laureati, di provenienza ‘ndranghetista. Una nuova ‘ndrangheta con la laurea in tasca, protetta – si evidenzia – da un sistema di collusione, che vede coinvolti dirigenti, colletti bianchi, politici, ma anche diversi cittadini e imprenditori, che per paura, per comodita’ o per scelta, preferiscono anziche’ denunciare, tutelarsi in un’ingiustificabile clima omertoso”.

Secondo i firmatari del documento “di fronte a questo scenario occorre agire da subito per attivare quanto dispone il nuovo codice antimafia, sottraendo ai mafiosi le ricchezze illecitamente accumulate e restituendole alle collettivita’, nonche’ operando per spezzare i legami esistenti tra ‘ndrangheta e pezzi di politica, di pubblica amministrazione, del mondo delle libere professioni e dell’imprenditoria. In Calabria – sostengono Avviso Pubblico, Libera e Cgil – e’ quanto mai urgente e necessario costruire un’alleanza sociale per la legalita’ e il lavoro, che richiami al compimento responsabile della propria parte istituzioni, enti, partiti, associazioni, scuole, imprese, liberi professionisti, operatori del mondo bancario e finanziario, sindacati, cittadini. Un’azione che sia sempre piu’ corale e decisa, che sappia incidere e stimolare le coscienze dei singoli e della collettivita’ alla denuncia, al consumo critico, soprattutto nel settore alimentare sempre piu’ attenzionato dalle realta’ criminali”.