Teatro: al via domani la stagione lirica del “Rendano”

Isabel-De-Paoli-(Tisbe)Cosenza  – “Una favola d’uomo e un artista immenso”. Cosi’ il regista Aldo Tarabella, direttore artistico del Teatro del Giglio di Lucca, definisce Lele Luzzati, il grande scenografo, costumista genovese, scomparso dieci anni fa. Tarabella firma l’allestimento de “La Cenerentola” di Gioachino Rossini, primo titolo in cartellone della nuova stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano” di Cosenza che si aprira’ ufficialmente venerdi’ 3 marzo, alle ore 20,15 e che ha debuttato il 10 febbraio scorso proprio al Teatro del Giglio. Un allestimento nel quale la presenza di Luzzati si sente ad ogni pie’ sospinto. Il grande illustratore aveva dedicato una parte importante della sua attivita’ proprio ad una versione storica del melodramma rossiniano, andata in scena nel 1978 al Teatro Margherita di Genova, la sua citta’. “Un anno fa – racconta Aldo Tarabella – iniziando i lavori di progettazione per questa Cenerentola come avrei potuto non pensare a Luzzati e alle sue tante illustrazioni dedicate a questo personaggio? Portavo con me il ricordo di quel memorabile allestimento del ’78 e, nel tentativo di ricostruirne immagini e suggestioni, ho ritrovato sulla mia strada i suoi piu’ significativi discepoli”. Tra loro, Enrico Musenich che firma le scenografie dello spettacolo, ma anche lo scenografo-costruttore Elio Sanzogni, cui si deve lo stile prettamente luzzatiano nella realizzazione pittorica ed anche la storica Sartoria Cerratelli di Firenze, la piu’ importante sartoria italiana (dove prima di Luzzati anche De Chirico e Guttuso si erano cimentati nella realizzazione di costumi per la scena) che ha ridato linfa a quei costumi, appartenuti all’allestimento genovese, con un delicatissimo e appassionato restauro.
Aldo-Tarabella“Come non ringraziarli per la loro generosita’? – sottolinea ancora Tarabella – cui va aggiunto un ringraziamento particolare per Mario Audello che con le sue parrucche partecipo’ proprio a quella produzione, lavorando fianco a fianco con Santuzza Cali’, allora assistente di Luzzati e che poi sarebbe divenuta una delle costumiste piu’ celebri e tra le piu’ richieste dal teatro italiano. Questo nuovo allestimento de “La Cenerentola” rossiniana – prosegue ancora il regista – e’ diventata l’opera dell’amicizia, nella quale tutti hanno dato il massimo per citare Luzzati, spinti, pero’, anche dal desiderio di andare oltre, realizzando un progetto originale fatto di continue sorprese, di palazzi di carta, scatole magiche, di librerie che si trasformano in carrozza…In fondo, tutti noi aspiriamo ad avere davanti casa una carrozza come quella di Cenerentola , nella quale entrare per realizzare un sogno o, piu’ semplicemente, per uscirne ricaricati e piu’ fiduciosi nella vita”.

In attesa che si alzi il sipario sulla “prima”, ieri pomeriggio al “Rendano” si e’ svolta la prova generale dell’opera, aperta alle scuole della citta’. In platea, circa 350 ragazzi delle scuole medie a indirizzo musicale di Cosenza e provincia e del Liceo Musicale “Lucrezia della Valle”. Un pubblico attento e interessato che ha applaudito a lungo lo spettacolo prodotto dal Teatro del Giglio di Lucca, dall’Alighieri di Ravenna (che lo ha ospitato a febbraio) e dalla Fondazione Teatri di Piacenza, con la collaborazione del “Rendano” di Cosenza e dell’Ente Luglio Musicale Trapanese. La proficua esperienza maturata a Cosenza, fianco a fianco, dal direttore artistico del Teatro del Giglio di Lucca Aldo Tarabella e dal direttore artistico della stagione del “Rendano” Lorenzo Parisi lascia supporre che la collaborazione tra i due teatri di tradizione proseguira’ anche in futuro. Sono, infatti, allo studio dei progetti comuni che foto-cenerentola-2potrebbero vedere la loro realizzazione gia’ nella prossima stagione. Ed e’ con questo auspicio che “Cenerentola” puo’ prendere il largo per inaugurare la 56ma stagione lirico-sinfonica del “Rendano”, ben duecento anni dopo la sua prima rappresentazione, avvenuta il 25 gennaio 1817, al Teatro Valle di Roma.
A dirigere l’Orchestra del teatro di tradizione cosentino sara’ il toscano Marco Balderi, assistente, negli anni ottanta, di autentici numeri uno della direzione d’orchestra come Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Carlo Maria Giulini ed Herbert Von Karajan. Giovane, ma esperto, il cast vocale che calchera’ il palcoscenico del teatro cosentino : il mezzosoprano Paola Gardina (Angelina-Cenerentola), che ha preso il posto di Teresa Iervolino, costretta a dare forfait a causa di una fastidiosa bronchite, il baritono Clemente Antonio Daliotti (Don Magnifico, barone di Montefiascone), il tenore Li Biao ( Don Ramiro), il baritono Pablo Ruiz (Dandini, il suo cameriere), il baritono Matteo D’Apolito (Alidoro, filosofo maestro di Don Ramiro), il soprano Giulia Perusi (Clorinda) e il mezzosoprano Isabel De Paoli (Tisbe). Il Coro e’ il “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Bruno Tirotta. Le luci sono di Marco Minghetti, le coreografie di Monica Bocci. Si replica domenica 5 marzo, alle ore 17,30.