Lamezia: Meetup 5 Stelle comune continua a sfornare criticita’

Lamezia Terme – “Non si contano più le “anomalie” e le “criticità” che, giorno dopo giorno, emergono nella gestione amministrativa della nostra città e che sempre più chiaramente danno significato all’ultimo decreto di scioglimento del Consiglio Comunale”. E’ quanto afferma il Responsabile Web&Comunicazione Meetup 5 Stelle  Lamezia Terme Amici di Beppe Grillo che aggiunge: “questioni sempre poco chiare  relative forse a ruoli e incarichi svolti superficialmente e senza osservare correttamente le procedure stabilite, sulle quali bisognerebbe magari aprire fascicoli di indagine anche da parte della magistratura contabile. E’ ormai evidente, infatti, che la “mala gestio” si manifesta con condotte dilatorie, indolenti, o comunque non caratterizzate dalla cura diligente degli interessi comuni dei cittadini.

Le irresponsabilità amministrative, che stanno in capo ai responsabili di Uffici e Settori più che in mano ai Commissari Straordinari, dimostrano – aggiunge ancora – la manifesta incapacità a garantire i più elementari obblighi di servizio ed a produrre una sana e regolare gestione documentale. Tutte situazioni che creano danni all’ente in termini di minori entrate, maggiore spesa e uso errato delle risorse. Danni provocati da errori nelle attività o da sciatteria nello svolgimento dei compiti assegnati. Vedi, ultimo in ordine di tempo, l’esclusione della proposta di finanziamenti per la realizzazione del centro di mobilità locale, a causa dell’assenza della firma digitale del dottor Alecci oltre che per la mancata richiesta di autorizzazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai fini dell’installazione del sistema di videosorveglianza.

Chi ha buona memoria – fa ancora presente il Responsabile Web&Comunicazione – non può fare tuttavia a meno di convenire sul fatto che buona parte delle nefandezze emerse durante questa gestione commissariale derivi dalle precedenti amministrazioni: si pensi al caos nella gestione del verde pubblico, delle strutture sportive, dei teatri e dei beni culturali della città; senza dimenticare il PSC, il Progetto SA.RA., le gestione dei rifiuti, il Piano di Protezione Civile e tanti altri casi simili che, prima o poi, verranno anch’essi alla luce. Il danno sociale ed economico che stiamo vivendo è il prodotto dell’infiltrazione mafiosa, affaristica e clientelare negli Uffici, della continua violazione dell’interesse pubblico e del suo asservimento alle esigenze particolari di pochi.

In un sentimento di generale autocommiserazione e vittimismo, le colpe che vengono imputate alternativamente a questo o a quello sono in effetti tutte da addebitarsi alla classe politica lametina degli ultimi decenni, mediocre ed improvvisata, ed alle precedenti amministrazioni che, per quanto forti e capaci nell’immaginario collettivo – conclude – in realtà non hanno saputo dotare la macchina comunale degli strumenti necessari a muoversi autonomamente”.