Crisi: Tassone (Nuovo Cdu), “No a elezioni, servono riforme”

Catanzaro . – “Non è opportuno andare alle elezioni: è invece preferibile un recupero istituzionale di un governo che possa riequilibrare la situazione”. Lo ha detto il segretario nazionale del Nuovo Cdu, Mario Tassone, a Catanzaro, nel corso di un’iniziativa organizzata dal partito per commemorare il 65esimo anniversario della morte di Alcide De Gasperi e del 60esimo di quella di Luigi Sturzo.
“Sono figure – ha spiegato Tassone – che qualcuno vuole consegnare agli archivi ma che invece oggi ritornano nella pienezza della loro attualità, perché espressione di grandi idee e di grandi valori, che non scadono mai. Oggi ci troviamo davanti alla non politica, al culmine di un processo che nasce da lontano, nel 1994, e oggi arriva all’epilogo: quando a esempio c’è un ministro dell’Interno che dice e fa quello che è sotto gli occhi di tutti, non siamo nella difesa delle istituzioni ma in un’area di eversione che preoccupa e deve preoccupare. C’è quindi bisogno – ha proseguito il segretario del Nuovo Cdu – di recuperare l’esperienza dei popolari e dei cristiani democratici secondo quella linea feconda della Democrazia cristiana, che certo non si può riproporre com’era ma nei suoi grandi valori, sentimenti e principi ispiratori: è questo l’impegno che dobbiamo portare avanti. Forse la vicenda attuale sta facendo risvegliare una dialettica politica, qualcosa si sta muovendo e forse sta sbiadendo l’immagine dei leader carismatici che riempiono le piazze ma non costruiscono il futuro”.

 

Secondo Tassone, “è tempo di mettere mano al sistema elettorale, perché questa corsa verso l’annullamento del Parlamento con la riduzione dei parlamentari può anche andare bene ma in un quadro diverso. Il tema è cosa vogliamo fare? Vogliamo fare uno Stato federale, uno Stato presidenziale o cosa? Dobbiamo chiarire alcune cose, in passato anche oggetto di grande attenzione con importanti provvedimenti ma che evidentemente non sono state definite, e oggi forse bisogna riprenderle. Ma – ha concluso il segretario nazionale del Nuovo Cdu – questo è un processo che non accadrà in due o tre anni. In questo momento bisogna salvare il salvabile, conservare i pochi germogli che possano poi essere recuperati e valorizzati nel futuro”.