Sanita’: Catanzaro; Nesci, denunceremo governo complice di Scura

Dalila-NesciCatanzaro – La deputata del M5s Dalila Nesci ha illustrato alla Camera l’interpellanza sull’annullamento, da parte dei commissari del governo Massimo Scura e Andrea Urbani, della verifica dell’Asp di Crotone circa il possesso dei requisiti della Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro. “Dalla verifica – si legge in una nota della deputata grillina – erano emerse, tra l’altro, la mancanza della terapia intensiva dedicata, della seconda sala operatoria, del programma di controllo della legionellosi e del numero minimo degli interventi e infermieri. All’interpellanza, in cui si chiedeva l’immediata rimozione di Scura e Urbani per abuso gravissimo, ha risposto il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, riferendo che per Scura la nuova verifica, da giorni affidata alla commissione dell’Asp di Catanzaro, ha evidenziato la presenza di posti dedicati in terapia intensiva, della seconda sala operatoria e del programma di controllo della legionellosi”. La deputata 5 stelle ha argomentato in merito alla presunta illegittimita’ del decreto commissariale di revoca della verifica e ricordato “il lungo, grande silenzio sulla situazione illegale e di rischio nella Cardiochirurgia di Catanzaro, che dal 2009 – ha detto – va avanti con un accreditamento provvisorio, senza una verifica positiva sul possesso dei requisiti”, nonostante i decessi da infezioni batteriche denunciati dall’ex primario, Attilio Renzulli, sostituito in tempi record dopo le sue segnalazioni”. Mostrando in aula le note della commissione di verifica dell’Asp di Crotone trasmesse a Scura e Urbani, la parlamentare ha precisato che “i commissari del governo, sapevano di quella verifica; ne conoscevano perfettamente lo stato di avanzamento, in quanto informati gia’ dallo scorso settembre”.

Quindi, secondo la parlamentare, i commissari hanno revocato l’intera procedura,” perfino violando le norme sul procedimento amministrativo, soltanto dopo aver conosciuto gli esiti della verifica effettuata dalla commissione dell’Asp di Crotone. Gli stessi poteri di revoca, come sanno bene negli uffici dei ministeri vigilanti, il commissario e il sub-commissario del governo non hanno esercitato – ha incalzato la parlamentare – in merito alla nomina illegittima di Santo Gioffre’ a commissario dell’Asp di Reggio Calabria, revocata dall’Autorita’ nazionale anticorruzione tra le coperture politiche e mediatiche del caso in ambito calabrese. L’annullamento della procedura di verifica dei requisiti della Cardiochirurgia del policlinico universitario – ha proseguito la deputata M5s – ha di fatto condonato le gravi mancanze riscontrate. Del resto proprio il commissario Scura, che riferisce di essere fratello del rettore dell’ateneo catanzarese, Aldo Quattrone, e’ lo stesso soggetto che col sodale Urbani sta premendo in ogni modo per integrare, scavalcando la potesta’ legislativa del Consiglio regionale, l’azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro con l’ospedale cittadino Pugliese-Ciaccio, il quale dovra’ caricarsi dei disavanzi milionari della struttura universitaria, che ha tutto da guadagnarci; intanto primariati e sopravvivenza, visti i conti in rosso e la mancanza del pronto soccorso. “on atto abusivo del commissario dell’Asp di Crotone – ha raccontato la deputata – sono state sospese le verifiche in corso della commissione per l’autorizzazione e l’accreditamento; la stessa commissione che, legittimamente attivata, ha svolto il proprio dovere nella verifica della Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro. Dunque oggi la commissione in argomento non puo’ completare le verifiche alle strutture pubbliche, forse per un motivo: perche’ quelle strutture non sono a norma”. Siccome non vi interessano i morti in Calabria per questioni di sanita’ – ha concluso Nesci, rivolgendosi a De Filippo e rammentando la tragica scomparsa per malasanita’ dei minori Federica Monteleone, Flavio Scutella’ ed Eva Ruscio -, non vi importano le verifiche sui requisiti, non vi tocca ogni discorso sul rispetto delle norme, sulla correttezza delle procedure e sulle prerogative regionali, noi vi denunceremo alla procura della Repubblica”.